Still è il gesto di un costante ritorno al corpo. È un diagramma al cui centro si dispone il tema di un’identità articolata nelle sue molteplici facce e mutazioni, disposta nello spazio come una figura del tempo. La linea di forza di questo lavoro indaga a fondo i modi in cui la temporalità si dispiega con l’evolversi di una singolarità, fotografandone le trasformazioni, i dissolvimenti e le ricostruzioni fino a divenire figura astratta nell’atto del risalire|resistere alla gravità.
Un’entità sottile, giacomettiana, un’«ombra della sera» che avanza in direzione incognita e disorientata, attraversando l’esistenza con la fragilità e la potenza della propria anatomia.
Quanta energia è necessaria per resistere alla caduta ed avanzare? Quanta energia è necessaria per difendersi? Quanta per prendere congedo dal passato?
Le figure vacillano sostenute dall’occhio che le osserva, come poggiate su una tessitura di suoni, ne ripercorrono l’andatura e ne prolungano la traiettoria. In questo magma acustico i corpi si frammentano nella costante ricerca del loro centro, inseguendo un «altrove» che prende forma nello spazio del palco. Ogni corpo è sempre più della somma delle sue parti. L’identità fragile di ogni individuo – impasto di materia e memoria – si delinea così tra un pieno e un vuoto, un moto e un riposo, un equilibrio e la sua negazione, dispiegando un archivio di figure anatomiche che si manifestano a partire da un movimento impercettibile, per divenire poi vortice, pura dinamica. La scena sembra dunque dirci che è il movimento a muovere i corpi e non il contrario. Esso li attraversa e li dispone in una profonda relazione d’ascolto reciproco. Solo così le cose possono avere inizio, da qualche parte, nell’indeterminato. In quest’incompiutezza prendono posto le figure in scena, precisamente là dove la loro singolarità si proietta in un «fuori» e diviene volume visibile. Se il movimento è tempo che prende forma, l’anatomia è una figura che cammina nel colore.
Dopo aver frequentato la Rotterdam Dance Academy, Daniele Ninarello danza con svariati coreografi nazionali e internazionali. Dal 2007 porta avanti una propria ricerca coreografica e di movimento e presenta le sue creazioni in diversi festival in Italia e all’estero. Grazie ad un progetto di Mosaico Danza, nel 2012 è il coreografo italiano selezionato per partecipare al progetto internazionale di Residenza in Sharing con i centri coreografici TROIS–Cl del Lussemburgo e Tanz Tendenz di Monaco. E’ finalista al Premio Equilibrio Roma 2011 con “Occhi neri capelli blu”. “Man Size” è presentato nello stesso anno a Charleroi per il festival Les Reperages e selezionato insieme a “Non(leg)azioni” dal CDC-Les Hivernales Avignon 2011, all’interno del progetto 100% Danse “Quand les régions s’en mêlent…”. “Bianconido”, produzione 2012 coprodotta da Interplay/12, è selezionata per il progetto internazionale Dance Roads. Da settembre 2012 inizia la collaborazione come danzatore con la compagnia EASTMAN – Sidi Larbi Cherkaoui. Nel febbraio 2013 è nuovamente finalista del Premio Equilibrio con “Many”. La nuova produzione “Rock Rose WoW”, è vincitrice del bando “Teatro del Tempo Presente” promosso dalla Fondazione LIVE-Piemonte Dal Vivo e dal MiBACT. Nel 2014 con “L.A.N.D. Where is my love” è vincitore del PREMIO PRODUTTIVO COLLABORACTION#2 a sostegno dei giovani coreografi, promosso dalla rete ANTICORPI XL e coordinato da Mosaico Danza. L’ultima produzione, “Kudoku”, realizzata con il musicista Dan Kinzelman, debutta alla BIENNALE DANZA di Venezia 2016 ed è tra i progetti selezionati per AEROWAVES TWENTY17.