Un’autentica troupe di circo accende le luci della ribalta per dar vita ad un cabaret pop dal fascino antico. Il tempo scandisce la vertigine acrobatica, le luci disegnano il gesto per accompagnare il pubblico nella realtà di un destino scandito dalla fragilità della poesia e dalla forza di una vita in movimento. Un melting pot di artisti travoglerà il pubblico al ritmo incalzante della musica live. Circo Zoé incontra il quintetto Dona Flor.
“Born to be Circus” è un progetto collettivo creato da ben 16 tra circensi e musicisti, e coinvolge artisti del Circo Zanzibar / Cirque Farouche, del Cirque du Soleil, dell’Accademia Fratellini e parte di una trilogia che si concluderà nel 2019.
The company Circus Zoé is formed through a net of knowledges and friendships tied by the passion for the show and particularly for the circus. The first meetings have happened within the social and the street theater in the city of Bergamo; the contacts have widened then in Turin to the School of Cirko Vertigo and following the Académie Fratellini in Paris. In 2012 the company has debut with his first show “Zoé” to the Theater Astra in Turin. From there an international tour that has brought them to the Festival Karacena in Morocco, Mirabilia, Cirque Electrique in Paris, Arènes of Nanterre, Mois Molières of Versailles… up to reach this new production that in April has been applauded to the Museum Picasso of Paris.
Not only a company, therefore, but also a strong introspective wish that is almost translated in a programmatic manifesto of the life and the art.La compagnia Circo Zoé si è formata attraverso una rete di conoscenze ed amicizie legate dalla passione per lo spettacolo ed in particolare per il circo. I primi incontri sono avvenuti nell’ambito del sociale e del teatro di strada proprio nella città di Bergamo; i contatti si sono poi allargati a Torino alla Scuola di Cirko Vertigo e in seguito all’Académie Fratellini a Parigi. Nel 2012 ha debuttato con il suo primo spettacolo “Zoé” al Teatro Astra di Torino. Da lì una tournée internazionale che li ha portati al Festival Karacena in Marocco, Mirabilia, Cirque Electrique a Parigi, Arènes di Nanterre, Mois Molières di Versailles,…) fino a giungere a questa nuova produzione che nel mese di aprile è stata applaudita al Museo Picasso di Parigi .
Non solo una compagnia, quindi, ma anche una forte volontà introspettiva che si traduce quasi in un manifesto programmatico della vita e dell’arte. “Il nome della compagnia è composta da due parole, Circo e Zoé. Circo perché per noi è importante sottolineare l’importanza del circo come arte e come storia: il circo racchiude un universo che oltrepassa il momento dello spettacolo, racchiude una scelta di vita, una scelta di fare spettacolo e di espressione artistica che comprende molti aspetti della vita, una vera condivisione artistica e umana”. Col termine “vita” s’intende non tanto la “bios”, quanto il concetto del filosofo Agamben “vita nuda”, una scelta che il Circo Zoé sente come propria poiché affine all’arte popolare circense, percepita a torto come secondaria rispetto alle arti classiche. Circo Zoé nasce pertanto dalla scelta di imboccare una direzione artistica e di vita sì incerta, ma resa forte dall’unione virtuosa del collettivo che punta a difendere un’arte, quella del circo di strada, che in Italia cerca di trovare sempre più spazio.