L’ideatore e promotore del progetto si chiama Sergio Cherubin. Un artista-batterista che opera ormai da circa venti anni come libero professionista in ambito sociale. Attraverso il teatro, la clowneria e le frequenze “sottili” dei tamburi, unite a impercettibili vibrazioni di suoni prodotti dal battito di oggetti per lo più di recupero (bidoni, pentole, utensili vari…), entra magicamente in relazione con mondi apparentemente distaccati. Interagendo con il suo talento in simbiosi con gruppi di individui “uguali diversamente” e non solo (detenuti, anziani, adolescenti, bambini…), è in grado di cogliere, estrapolare e diffondere quel misterioso senso d’appartenenza che solamente persone “speciali” sanno trasmettere con la presenza clamorosa dei loro silenzi (“…fra i silenzi e i farfugliamenti di parole alle volte sconnesse, si nascondono grandi messaggi…”). Avviene così che ritmo e diversità ruotino in simbiosi all’interno di un ingranaggio perfetto, generando un preziosissimo strumento di inclusione per tutti, che trafigge, emoziona, educa e coinvolge incontro dopo incontro.